Il Parco del Monte Cucco si estende per circa 10.480 ettari e ricade all’interno di quattro comuni: Scheggia e Pascelupo, Costacciaro, Sigillo e Fossato di Vico. La dorsale calcarea culmina con la sommità di Monte Cucco a 1.566 metri.

Tra sentieri, escursioni, iniziative sportive, grotte, attività ricreative e didattiche è il luogo migliore per trascorrere giornate immersi nella natura.

Il territorio

Il territorio è attraversato da due fiumi principali, il fiume Chiascio che nasce con una delle due sorgenti all’interno del parco e scorre lungo il lato ovest di esso, e il fiume Sentino che taglia trasversalmente il settore nord del parco, da ovest a est, separando il monte Cucco dal monte Catria. Inoltre, numerosi sono i torrenti caratterizzati da acqua fredda e ben ossigenata che si rivelano essere un habitat ideale per la trota mediterranea (Salmo cettii) e per altri pesci caratteristici delle acque montane come il vairone (Telestes muticellus) e lo scazzone (Cottus gobio), senza dimenticare la fauna di macroinvertebrati acquatici che esalta l’alto valore biologico di questi ecosistemi.

Flora e fauna

Le pendici del Monte Cucco sono ricoperte da boschi di faggio (Fagus sylvatica) che si sviluppano soprattutto alle quote più alte e nei versanti più freschi e umidi mentre scendendo verso valle è possibile osservare, abbarbicati sulle pareti rocciose, piccoli nuclei di leccio (Quercus ilex), per lo più arbustivi, come quelli che caratterizzano la “Spaccatura delle lecce”.

Questo è l’habitat d’elezione di uno dei mammiferi più elusivi, definito per l’appunto, il fantasma dei boschi: il gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris). I versanti delle montagne nelle quote più basse, sono caratterizzati dalla presenza di boschi misti dominati da ornielli (Fraxinus ornus), carpini (Carpinus sp.), noccioli (Corylus avellana), cornioli (Cornus mas) e sorbi montani (Sorbus aria) che crescono all’ombra di roverelle (Quercus pubescens) e cerri (Quercus cerris).

La maggior parte delle praterie del Monte Cucco sono di tipo secondario e sono cioè il frutto dell’azione operata per secoli dall’uomo, volta a trasformare le aree boscate dell’appennino in luoghi adatti alla pastorizia. La vegetazione in queste zone è prevalentemente di tipo erbaceo e tra le tante specie presenti, le orchidee selvatiche, rivestono sicuramente un elevato interesse dal punto di vista conservazionistico come l’orchidea farfalla (Anacamptis papilionacea). Questi ambienti sono caratterizzati dalla presenza di numerose specie di insetti, tra questi è impossibile non accorgersi della presenza di grilli e cavallette, alimentazione prediletta dalla coturnice (Alectoris graeca), specie di maggiore interesse conservazionistico.

Numerosi sono anche i rapaci che frequentano queste zone come il gheppio (Falco tinnunculus), la poiana (Buteo buteo), l’aquila reale (Aquila chrysaetos), il falco di palude (Circus aeruginosus) e il grillaio (Falco naumanni). Le numerose cavità naturali del parco rappresentano il rifugio di alcuni mammiferi alcune specie di pipistrelli come il vespertilio di Natterer (Myotis nattereri) e il miniottero di Schreiber (Miniopterus schreibersii).

Divertiti a scoprire cosa puoi vedere e cosa puoi fare in questo speciale territorio: